FAQ – Domande frequenti

Vuoi saperne di più sulle piscine interrate? Leggi le risposte alle domande che ci vengono poste più di frequente dagli utenti:

Progettazione

Non essendo presente in Italia un regolamento unico che disciplini chiaramente le autorizzazioni in materia, ogni Comune può decidere autonomamente le tempistiche e l’iter autorizzativo necessario ad ottenere il via libera ai lavori.

Possiamo tuttavia isolare 2 casistiche principali per capire la tipologia di permessi necessari.

Se il terreno è privo di vincoli per poter iniziare i lavori è sufficiente presentare in comune la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Lavori) redatta da un professionista (ingegnere, architetto o geometra).
La SCIA dovrà riportare tutte le caratteristiche dell’impianto che si andrà a realizzare: dimensioni, materiali, qualità costruttive, impiantistica e dove l’acqua viene presa e poi scaricata. Una volta presentata la SCIA il Comune avrà 30 giorni per muovere obiezioni sulla documentazione presentata dal privato, intanto i lavori possono cominciare.

Se invece il terreno è sottoposto a qualche vincolo (paesaggistico, urbanistico, ..) è necessario richiedere il permesso per costruire. Solo dopo sarà possibile presentare in Comune la SCIA e iniziare i lavori.

Ti invitiamo comunque a contattare l’ufficio tecnico del tuo Comune per chiedere dettagli in merito ai permessi e ad eventuali vincoli presenti sul tuo terreno.

Un grande vantaggio delle piscine in pannelli d’acciaio Italika sta nella facilità di installazione dei kit, in quanto le componenti sono già prefabbricate e pronte al montaggio.

Infatti il processo di costruzione della struttura richiede solo pochi giorni, ciò che porta via più tempo è la preparazione del terreno, con la creazione della soletta di cemento che deve asciugare perfettamente prima di procedere con gli altri passaggi.

È per questo motivo che è meglio iniziare i lavori al finire dalle stagioni fredde e umide, avendo l’accortezza di evitare periodi particolarmente piovosi.

Per individuare la posizione migliore in cui collocare la piscina prima di tutto sarà necssario controllare alcuni aspetti tecnici:

  • Determina l’eventuale presenza di falde nel sottosuolo (queste potrebbero causare infiltrazioni o cedimenti della struttura).
  • Assicurati che non vi siano impedimenti alla costruzione, vincoli relativi alle distanze da mantenere rispetto a strade, abitazioni e confini, obblighi di recinzioni, modalità specifiche di allacciamento alle reti idriche e fognarie, ecc.
  • Considera vincoli fisici (alberi, siepi, altri elementi naturali e non) preesistenti in giardino.

A questo punto si potrà passare ad esaminare gli aspetti naturali:

  • Luce – La posizione migliore per la piscina è quella che permette di beneficiare maggiormente dell’esposizione ai raggi solari nell’arco della giornata.
  • Privacy – Valuta la posizione di schermature naturali (o artificiali) già predisposta, per assicurarti di avere un’area riservata in cui goderti la piscina.
  • Vento – Il luogo ideale è riparato dal vento per una questione di comfort dei bagnanti, ma non solo. Significa anche ridurre la caduta di foglie, polveri e altri agenti inquinanti in vasca, alleggerendo il lavoro dell’impianto di filtrazione.

La piscina non comporta alcuna tassa aggiuntiva se non è causa di variazione della categoria catastale dell’immobile di cui è pertinenza.

La viariazione che ci interessa in questo caso consiste nel passaggio alla categoria A/1, in cui rientrano le abitazioni di tipo signorile (dette anche abitazioni di lusso). Il passaggio, secondo la normativa, avviene con piscina della superficie di 80m².

Per rispondere a questa domanda è necessario fare una distinzione tra varie casistiche:

1. Acquisto piscina nel caso di prima casa

L’IVA per l’acquisto di piscine da installare nella prima casa è riducibile al 4% se la piscina è realizzata contestualmente alla costruzione della casa.
La richiesta di riduzione può essere effettuata solo da privato e dev’essere accompagnata dalla DIA e da un’autocertificazione che attesti che la (prima) casa non sia classificabile come abitazione di lusso.

È possibile richiedere una riduzione dell’IVA al 10% se la realizzazione della piscina non coincide con la costruzione della casa di cui è pertinenza.

 
2. Acquisto nel caso di ristrutturazioni edili

Nel caso in cui la costruzione della piscina sia contestuale ad una ristrutturazione generica della casa (abitazione non di lusso) è possibile richiedere l’agevolazione dell’IVA al 10%.
I documenti da allegare in questo caso saranno la concessione edilizia in corso di validità, la DIA (Denuncia Inizio Attività) e la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

 
3. Acquisto da parte di persone affette da disabilità

In questo caso è prevista una riduzione dell’aliquota IVA al 4% allegando, alla richiesta il certificato USL e il certificato medico.

Dopo aver presentato la DIA è necessario attendere i trenta giorni indicati dalla norma che disciplina l’atto.

In alcune regioni vale il principio silenzio/assenso. Se, quindi, entro lo scadere dei 30 giorni non ricevi comunicazioni in merito, puoi procedere con l’avvio dei lavori.
In altre regioni è invece necessario ricevere comunicazione scritta anche in caso di assenso. Ti consigliamo, magari nel momento in cui presenti la DIA, di informarti sulle modalità della comunicazione.

Non dimenticare anche di informarti su eventuali vincoli sul tuo territorio, di carattere ambientale e paesaggistico, che richiedono documentazioni e tempistiche differenti rispetto alle situazioni standard.

Aspetti tecnici

Lo skimmer è una bocchetta rettangolare, posizionata sulle pareti della vasca, nella quale si riversa l’acqua della piscina.
Al suo interno l’acqua subisce una prima fase di filtrazione grossolana (il cestello estraibile presente all’interno cattura i detriti più grossi come ramoscelli, foglie e insetti) per poi proseguire il suo percorso fino ai filtri, dove continuerà il processo di pulizia prima della reimmissione in vasca.

Il numero di skimmer va calcolato in base alla superficie e al volume della piscina, così come il loro posizionamento dovrà essere studiato per consentire il corretto ricircolo di tutta la massa d’acqua.

Lo skimmer è un componente che è diventato non solo funzionale ma ha acquisito potenziale per migliorare il valore estetico dell’impianto.

Il bordo a sfioro consente di mantenere un livello d’acqua piatto, con un conseguente effetto ottico di grande impatto.
Quando l’acqua tracima viene raccolta da una canaletta collocata lungo il perimetro della piscina, che la convoglia verso la vasca di compenso sottostante (un serbatoio interrato), collegato alle tubazioni che provengono dalla piscina e dal gruppo filtrante. La vasca di compenso è necessaria per gli invasi dotati di bordo a sfioro: ne permette il ricircolo dell’acqua e, grazie ai dispositivi in grado di regolare il livello dell’acqua, garantisce che la vasca non si svuoti mai del tutto, evitando danni all’impianto.
Una volta che l’acqua prelevata dalla vasca di compenso avrà completato il suo iter di filtrazione e disinfezione sarà poi reimmersa in vasca grazie alle bocchette di mandata.

Si tratta di un vano (uno stanzino o un box preassemblato) posizionato nelle vicinanze della piscina che contiene il sistema di filtrazione, il sistema di riscaldamento e quello di illuminazione.
Può contenere inoltre gli strumenti per l’analisi dell’acqua e per il dosaggio automatico dei prodotti chimici e, se presenti, i comandi per fontane e giochi d’acqua.

La sua funzione è tenere all’asciutto tutte le componenti dei vari impianti di funzionamento della piscina e, al contempo, proteggerli da fonti di calore e dal pericolo di allagamento.

Il liner “a sacco” è un rivestimento in pvc con uno spessore di 0,75/0,85 mm, economico e veloce da posare.


La membrana armata,  invece, viene fornita in rotoli e va saldata dall’installatore direttamente nella piscina al momento del montaggio. È più spessa del liner presaldato e più resistente: lo spessore è di circa 1,5 cm ed è formata da due strati in pvc sovrapposti, in mezzo ai quali è inserita una rete.

Gestione e manutenzione della piscina

Eseguire la manutenzione della piscina è fondamentale per assicurare la sicurezza e l’igiene dell’acqua e della vasca.
Durante la stagione di utilizzo dell’impinato va svolta su base giornaliera (pulizia superficiale dell’acqua) e settimanale (bilanciamento dei valori chimici) utilizzando appositi prodotti e strumenti.

Vi sono poi le operazioni, più impegnative, da svolgere due volte l’anno: in promavera (per l’apertura della piscina) e in autunno (per la chiusura).

La manutenzione settimanale della piscina ha lo scopo di mantenere la salubrità della vasca.

Da un lato ci si deve occupare della pulizia di acqua, cestelli degli skimmer, pre-filtro della pompa, pareti e fondo.

Dall’altro si deve procedere ad effettuare un’analisi dei valori dell’acqua per verificare i livelli di pH e cloro e ad utilizzare i prodotti chimici dedicati alla disinfezione.

Le operazioni di chiusura e apertura della piscina non sono complesse ma sono sicuramente molto importanti.
La chiusura consiste, a grandi linee, nell’eseguire una pulizia più approfondita della vasca e del filtro  e nell’utilizzo di appositi prodotti chimici per l’invernaggio, prima di coprire la vasca con una copertura. Se svolta con attenzione ti permetterà di trovare la piscina in ottime condizioni alla riapertura e di riutilizzare l’acqua per tutta l’estate.

Tutti questi passaggi sono svolgibili in completa autonomia.

 

Per eseguire la manutenzine della piscina è necessario equipaggiarsi con i giusti strumenti.

Per la pulizia per esempio possono essere molto utili retini, spazzole e aspirafondo, oppure robot automatici (che basterà inserire in acqua per fargli pulire il fondo della piscina). Per la disinfezione invece, i prodotti chimici e gli analizzatori risultano imprescindibili.